Il Lago di Carezza è uno di quei posti che riesce a sorprendere anche chi ha già visto centinaia di panorami alpini. Non è grande, non è nascosto, eppure quando ci arrivi e ti trovi davanti a quell’acqua verde-blu con il profilo del Latemar che si riflette perfettamente, ti fermi. Senza pensarci troppo. Ti fermi e guardi. È un silenzio che arriva addosso e ti fa dimenticare per un attimo che ci sono anche altre persone intorno.
Ma andiamo con ordine. Se stai organizzando una visita in Alto Adige e vuoi capire cosa aspettarti da questo lago, dove si trova esattamente, come raggiungerlo e che tipo di passeggiate puoi fare nei dintorni, qui trovi tutto quello che ti serve sapere.
Cosa tratteremo
Dove si trova il Lago di Carezza
Geograficamente il Lago di Carezza si trova nella Val d’Ega, in provincia di Bolzano, a poco più di 1.500 metri di altitudine. È circondato dai boschi di conifere, ai piedi del gruppo dolomitico del Latemar. La zona è facilmente accessibile e ben servita, ma non per questo ha perso la sua autenticità. L’ambiente naturale è protetto e ben curato, e questo contribuisce a mantenerne intatto il fascino.
È una meta che puoi visitare tranquillamente in mezza giornata, ma che può anche diventare il punto di partenza per camminate più lunghe o giornate intere da trascorrere nella natura.
Come arrivare al Lago di Carezza
Se parti da Bolzano, il modo più semplice per arrivare è percorrere la Strada delle Dolomiti (SS241) in direzione del Passo di Costalunga. Dopo circa 25 km, ben segnalato, trovi il parcheggio a pagamento. Da lì, il sentiero che porta al lago è breve e ben tenuto.
Nei mesi estivi il parcheggio può riempirsi in fretta, quindi meglio arrivare presto o nel pomeriggio. In alternativa, ci sono autobus di linea che partono da Bolzano e fermano vicino al lago: comodi, puntuali e consigliati se vuoi evitare lo stress del traffico.
Il giro del lago e altre passeggiate
Il primo approccio è quasi sempre il giro completo attorno al lago. Non è una vera escursione, ma una camminata rilassante di circa mezz’ora, su sentiero largo e pianeggiante. È adatto a tutti: famiglie, passeggini, anche chi ha difficoltà motorie. Ma non lasciarti ingannare dalla semplicità: ogni angolo regala una vista diversa, e c’è sempre qualcuno fermo con la macchina fotografica a cercare l’inquadratura perfetta.
Se hai più tempo e voglia di camminare, puoi proseguire lungo i sentieri che si allungano nel bosco. Uno dei percorsi più apprezzati è quello che porta verso Masarè: un paio d’ore totali, senza grandi dislivelli, ma con scorci bellissimi sulle cime del Catinaccio.
Se cerchi qualcosa di più impegnativo, il sentiero che sale verso il Rifugio Roda di Vael è la scelta giusta. Serve una buona gamba, scarpe serie e magari anche un cambio nello zaino. Ma la fatica è ripagata: il panorama sulle Torri del Vajolet è uno di quelli che si ricordano.
Lago di Carezza: Quando andare e cosa portare
Il lago è visitabile in tutte le stagioni. In estate il verde è ovunque, l’acqua del lago è limpida e il clima è perfetto per camminare. In autunno i colori cambiano e diventano più intensi, con i larici che tingono di giallo i pendii. In inverno, con la neve, il paesaggio diventa quasi irreale, anche se il lago può ghiacciare e il giro completo non sempre è accessibile.
Consiglio spassionato: vestiti a strati, porta sempre una giacca impermeabile nello zaino e non dimenticare acqua e qualcosa da mangiare. I rifugi non sono sempre aperti, e in montagna il tempo cambia in fretta.
Il Lago di Carezza non è il classico luogo da “spunta sulla lista”. Non lo vedi per dire di esserci stato. È uno di quei posti in cui puoi tornare più volte, magari in momenti diversi dell’anno, e ogni volta ti accorgi che c’è qualcosa di nuovo da notare.
E, soprattutto, è un luogo facile. Non nel senso banale, ma nel senso che non chiede troppo in cambio: ti dà molto anche se hai poco tempo, poca esperienza o poca energia. E questo, a volte, vale più di mille sentieri tecnici o viste faticosamente conquistate.