Una delle città più belle d’Italia è Lecce, il gioiello barocco che attira turisti da tutto il mondo. Il centro storico è un tripudio di bellezze storiche e architettoniche, tra chiese, palazzi e monumenti plasmati nella calda pietra leccese, senza dimenticare le caratteristiche botteghe artigianali dove si perpetua la tradizione cartapestaia sempre in auge sin dal’700.

Tra un caldo pasticciotto e una croccante frisa, che deliziano i palati di turisti e non, è facile perdersi tra i vicoli della città, alla scoperta dei suoi luoghi simbolo.

Vediamo insieme i 5 punti d’interesse che non devono mai mancare, quando si visita Lecce.

Io ho soggiornato presso l’Hotel Eos Lecce, una struttura accogliente e pulita, dove ho trascorso un piacevole weekend.

L’Anfiteatro Romano

La prima tappa nel corso di un viaggio a Lecce è nella centralissima Piazza Sant’Oronzo: qui si trova l’Anfiteatro Romano che si stende all’ombra dell’omonima colonna votiva. L’Anfiteatro risale al II d.C. ed è una delle memorie più vivide dell’antica Lupiae, ma anche simbolo della generosità di Augusto, che si rifugiò in città scappando dai tumulti di Roma dopo l’uccisione di Cesare.

Quello che si vede oggi è solo la minima parte dell’intera struttura, ancora sotterrata dal manto stradale: sono però ben visibili i pilastri in tufo, la gradinata inferiore e parte dell’arena che esprimono però la maestosità del monumento, un tempo ricoperto completamente di marmi e decori come dimostrano i resti del parapetto conservato nel Museo Castromediano.

La Basilica di Santa Croce

Non lontano da Piazza Sant’Oronzo sorge una delle meraviglie simbolo del Barocco Leccese, ovvero la Basilica di Santa Croce, adiacente all’altrettanto affascinante Convento dei Celestini. Ciò che più lascia stupefatti della chiesa, realizzata dagli architetti Zimbalo, Riccardi e Penna tra il XVI e il XVII secolo, è la facciata, realizzata da scalpellini e intagliatori dalla eccezionale maestria. Su di essa si legge una riuscitissima commistione tra stile barocco e rinascimentale, in un tripudio di telamoni, sculture umane, fregi e capitelli zoomorfi e puttini. A colpire in particolare è il rosone in stile romanico e il timpano sublimato poi dalla croce.

All’interno, nella sontuosa cappella di San Francesco da Paola, è custodito un altare opera dello Zimbalo, con sei colonne e dodici riquadri rappresentanti scene di vita del santo.

Museo Sigismondo Castromediano

Palazzo Argento ospita questo museo considerato tra i più antichi di Puglia, istituito nel 1868 dal Duca di Cavallino Sigismondo Castromediano. Esso racchiude reperti che coprono circa 1.000 anni di storia, dal IX a.C. al II d.C.: spiccano tra tutti, le ceramiche di epoca messapica, i vasi attici decorati con figure rosse, le statue di età imperiale quali l’Amazzone Ferita e la testa di Efebo (recuperati dagli scavi nell’Anfiteatro Romano), una iconostasi proveniente dalla Chiesa di San Nicola dei Greci, una trozzella del V a.C. e un cratere a forma di campana del IV a.C.

Il Museo Castromediano poi comprende anche una biblioteca e una pinacoteca dove si possono ammirare dipinti rinascimentali e opere di artisti salentini dei secolo XIX e XX.

Castello Carlo V

È stato Gian Giacomo dell’Acaya nel 1539 a realizzare per volere di Carlo V d’Asburgo questa fortezza, imponente con i suoi quattro torrioni angolari a punta di lancia e il suo fossato, oggi completamente ricoperto. Oggi è un meraviglioso spazio museale dove, oltre a mostre estemporanee, ha sede appunto il Museo della Cartapesta: da vedere a proposito il presepe in cartapesta in stile ottocentesco presente nella Cappella di San Francesco.

Visitare il castello oggi regala un salto indietro nel tempo, tra ampi scaloni, vetrate e sale dalle alte volte come il bellissimo Salone della Duchessa ricco di capitelli tardo gotici e decorazioni allegoriche. Da non perdere poi i sotterranei dove è stato rinvenuto un materiale archeologico di immenso valore e dove sono ancora visibili i graffiti lasciati dai prigionieri nelle oscure segrete.

Piazza Duomo

È il luogo più scenografico di Lecce: la barocca Piazza Duomo, chiusa su tre lati, dà l’impressione di essere un teatro elegante e raffinato il cui ruolo principale è recitato dalla Cattedrale di Maria SS. Assunta e dal Campanile alto 72 metri sovrastato da una cupola ottagonale, opera del geniale Zimbalo.

Lo stesso architetto restaurò nel 1659 la chiesa risalente al 1144: entrando in piazza ci si ritrova davanti alla facciata secondaria della chiesa, più ricca e sfarzosa, rispetto a quella principale, posta lateralmente proprio davanti al Palazzo Vescovile. Entrando in chiesa, l’attenzione è catturata dai pavimenti marmorei, gli stucchi e i dodici altari, tra i quali spicca quello maggiore di scuola napoletana, realizzato in bronzo e marmo.

Cosa Mangiare a Lecce

Cosa mangiare a Lecce? Gli amanti dello street food, potranno assaggiare il classico rustico leccese, due dischi di pasta sfoglia uniti e farciti da besciamella, mozzarella, sugo di pomodoro e pepe. Classica e intramontabile, anche la puccia leccese, ovvero una sorta di focaccia da farcire come meglio si crede.

Dopo il salato è il tempo di un buon dessert, ovvero il pasticciotto leccese. Un dolce a base di pasta frolla, farcito di crema pasticcera.