La Val d’Aveto, situata nel cuore dell’Appennino Ligure, è una destinazione che incanta i visitatori con il suo spettacolare paesaggio naturale e la sua ricca offerta gastronomica. Questa valle, ancora poco esplorata dalle masse turistiche, offre un’esperienza unica di immersione nella natura e nella culturaculinaria locale.

In questo articolo, scopriremo le meraviglie naturali della Val d’Aveto e i piaceri del palato che questa zona riserva.

Cosa vedere a Val d’Aveto

La Val d’Aveto custodisce luoghi di rara bellezza e fascino, tesori nascosti che attendono di essere scoperti. Tra questi, alcuni spiccano per la loro unicità e per l’atmosfera magica che riescono a evocare, rendendo la valle una destinazione imperdibile per chiunque ami la natura e la storia.

Santo Stefano d’Aveto

Santo Stefano d’Aveto è il cuore pulsante della Val d’Aveto, un borgo che sembra sospeso nel tempo, dove il castello medievale domina la scena. Questo maniero, che ha visto secoli di storia, è un esempio splendido di architettura militare medievale e offre ai visitatori una vista panoramica sulla valle sottostante. Il borgo è un labirinto di stradine acciottolate che si snodano tra antiche case in pietra, piccole chiese e piazze, dove è possibile assaporare l’atmosfera di altri tempi e gustare i prodotti tipici locali nelle trattorie del luogo.

Il Parco Regionale dell’Aveto

Il Parco Regionale dell’Aveto è un’area protetta che si estende su gran parte della valle, un paradiso per gli amanti della natura e delle attività all’aperto. Qui, i sentieri escursionistici si intrecciano tra boschi secolari, laghetti alpini e pascoli verdi, offrendo scenari mozzafiato e la possibilità di osservare da vicino la flora e la fauna appenninica. Il parco è anche un luogo ideale per il birdwatching e per la ricerca di funghie piante officinali, pratiche radicate nelle tradizioni locali.

Il Volto Megalitico di Rezzoaglio

Il Volto Megalitico di Rezzoaglio, situato nei pressi del borgo di Rezzoaglio, è una scultura rupestre misteriosa, un volto scolpito nella roccia che risale all’età del Ferro. Questo enigmatico monumento, circondato da leggende e interpretazioni, attira visitatori e appassionati di archeologia e misteri antichi. La sua presenza aggiunge un tocco di misticismo alla già ricca offerta culturale della valle.

Il Monte Penna

Il Monte Penna rappresenta una delle vette più suggestive della Val d’Aveto, un punto di riferimento per escursionisti e amanti della montagna. La sua cima offre panorami spettacolari che spaziano sulle vallate circostanti e sui monti dell’Appennino. Le sue pendici sono ricoperte da boschi di faggi e conifere,habitat di numerose specie animali, e i suoi sentieri offrono itinerari di varia difficoltà, accessibili sia ai principianti che agli escursionisti più esperti.

Il Lago delle Lame

Infine, il Lago delle Lame, un lago artificiale immerso in un contesto naturale di rara bellezza, è un luogo di pace e tranquillità, perfetto per una giornata di relax in famiglia o con gli amici. Le sue acque riflettono i boschi e i monti circostanti, creando scenari da cartolina che si tingono di colori incantevoli al tramonto.

Cosa mangiare

Nella Val d’Aveto, il legame con la terra e le antiche tradizioni culinarie si esprime attraverso una cucinagenuina e ricca di sapori autentici.

Uno dei prodotti simbolo della Val d’Aveto è il Pecorino dell’Aveto, un formaggio DOP che si distingue per il suo sapore deciso e la sua texture unica. Prodotto con latte di pecora raccolto nei pascoli montani, il Pecorino dell’Aveto viene stagionato nelle tradizionali cantine, dove acquisisce quelle caratteristiche che lo hanno reso famoso. È delizioso sia gustato da solo, magari accompagnato da un filo di miele locale, sia come ingrediente in ricette più elaborate.

Il territorio è inoltre ricco di funghi porcini, raccolti nei boschi circostanti durante i mesi autunnali. I porcini dell’Aveto sono apprezzati per la loro qualità e sono protagonisti di molti piatti tradizionali, come risotti, tagliatelle e contorni, dove il loro sapore intenso viene esaltato al meglio.

La carne di cinghiale è un altro pilastro della cucina locale, utilizzata in diverse preparazioni che vanno dai ragù per condire la pasta, a spezzatini e arrosti. La carne, dal sapore forte e selvatico, viene spesso marinata in vino rosso con erbe aromatiche, per poi essere cucinata lentamente, dando vita a piatti ricchie sostanziosi.

La pinolata, dolce tipico della Val d’Aveto, è una torta che celebra i sapori del bosco, in particolare quello dei pinoli. Questo dolce, morbido e ricco, combina la dolcezza del miele locale con la croccantezza dei pinoli, creando un gusto che incanta il palato. La preparazione della pinolata prevede l’utilizzo di ingredienti semplici ma ricchi di sapore, come la farina, le uova, il burro, arricchiti con il miele di castagno o acaciadella valle, che aggiunge note aromatiche profonde e avvolgenti.

Come arrivare a Val d’Aveto

Val d'Aveto fiume

Per chi parte da Genova, il percorso più diretto per immergersi nelle meraviglie di questa destinazione è prendere la Strada Statale 45 (SS45), conosciuta anche come la Strada della Val Trebbia, che serpeggia attraverso paesaggi incantevoli e borghi ricchi di storia.

Proseguendo lungo questa strada, si attraversa il passo della Scoffera, un valico che segna il confine tra l’ambiente marittimo della Liguria e l’entroterra appenninico, fungendo da porta d’accesso alla valle. Superato il passo, la strada si dirama verso l’interno, conducendo direttamente nel cuore della Val d’Aveto.

Per coloro che provengono dall’Emilia-Romagna, il viaggio verso la Val d’Aveto si snoda attraverso paesaggi altrettanto affascinanti. Partendo dalla provincia di Piacenza, è possibile imboccare la Strada Provinciale 654 (SP654), nota come la Val Nure, che conduce fino al passo del Tomarlo. Da qui, immergendosi in una natura rigogliosa e attraversando antichi borghi, si giunge infine alla Val d’Aveto.

È consigliabile avere a disposizione un’automobile. I trasporti pubblici possono essere limitati e non sempre in grado di coprire tutte le aree di interesse della valle, specialmente le mete più isolate e i sentieri di montagna che meritano di essere esplorati.