I Giardini di Majorelle, meglio conosciuti come Le Jardin Majorelle, sono un’attrazione di spicco per chi sceglie come meta delle proprie vacanze il Marocco.

Situati a due passi dalla Medina, la città vecchia, rappresentano una splendida opera d’arte, ricca di storia e di scorci imperdibili.

Giardini di Majorelle: la storia del giardino botanico di Marrakech

blue pot giardino majorelle

Fu il pittore orientalista Jacques Majorelle, agli inizi del Novecento, a ideare questo meraviglioso angolo di paradiso, dandogli il proprio nome.

In origine, la proprietà sul quale sorgono oggi i Giardini ospitava un palmeto. Proprio qui, nel 1931, l’architetto Paul Sinoir progettò, su richiesta di Majorelle, una meravigliosa villa in stile moresco. Il piano terra venne adibito a studio personale del pittore, mentre il primo piano fungeva da vera e propria abitazione.

È tra queste suggestive mura che Jacques creò il celebre Pantone blu Majorelle e lo fece utilizzare per dipingere i muri esterni della villa, circondata da un verdeggiante parco, ricco di piante tropicali, collezionate da Jacques Majorelle durante i suoi viaggi esotici.

Apertura al pubblico dei Giardini di Majorelle

Nel 1947, il giardino botanico venne aperto al pubblico. Le visite a pagamento servivano a supportare Majorelle nel mantenimento di tutta la lussureggiante distesa di vegetazione e dell’imponente edificio centrale.

Quando il pittore morì improvvisamente, a causa di un incidente automobilistico, la suggestiva abitazione rimase in stato di abbandono per qualche tempo. Nel 1980 però il celebre stilista Yves Saint Laurent, insieme a Pierre Bergé, suo compagno di vita e di business, la rilevarono per farne il proprio nido d’amore.

I due ribattezzarono la splendida dimora con il nome Villa Oasis, a seguito di alcuni lavori di restauro. Attualmente, tra i viottoli aperti al pubblico, è possibile soffermarsi presso il memoriale a loro dedicato, costruito lungo un percorso meditativo ed emozionale.

Così sono nati, ormai 100 anni fa, i Giardini Majorelle, un luogo suggestivo, ricco di pace e tranquillità.

Visitare Le Jardin Majorelle

fontana giardino majorelle

Visitare i Giardini di Majorelle è come passeggiare all’interno di un’immensa opera d’arte a cielo aperto. I suoi vicoli, i laghetti, i suppellettili decorativi lungo i percorsi e la lussureggiante vegetazione che ricopre tutta la proprietà ne fanno uno dei posti più memorabili del Marocco e, per certi versi, del pianeta intero. Parliamo di una sorta di santuario botanico in stile moresco, dove il blu e il verde dominano incontrastati.

Dal 1947, anno in cui Jacques Majorelle aprì la sua proprietà al pubblico, l’interesse verso i giardini botanici è cresciuto sempre più, arrivando ad attirare oltre 600.000 visitatori ogni anno.

Cosa vedere nei Giardini di Majorelle

piante giardino majorelle

Passeggiando per Le Jardin Majorelle si possono ammirare circa 300 varietà di piante, tra le quali spiccano le aloe, i banani e i cactus, mentre si ascolta il canto dei bubul, che accolgono quotidianamente i turisti.

Tra le fronde, è possibile osservare cinciallegre, merli, passeri, pettirossi oltre a specie decisamente più rare, come la ballerina bianca o il codirosso spazzacamino. A sorvegliare dall’alto questo imponente monumento naturale c’è sempre un elegante falco, ormai residente nei giardini.

Attualmente, la porzione di villa in cui era situato lo studio del pittore è stata adibita a centro museale, dedicato alla tradizione islamica berbera. All’interno di stanze e corridoi, sono a disposizione dei visitatori delle aree di approfondimento riguardanti la cultura nordafricana più antica, risalente a oltre 9.000 anni fa.

La mostra si compone, nello specifico, di tre zone:

  • la prima dedicata alla lavorazione artigianale dell’epoca, che ha dato vita a meravigliose creazioni di grande utilità per la vita quotidiana e per la ritualità religiosa e spirituale;
  • la seconda nella quale vengono privilegiati i gioielli e gli ornamenti, accompagnati da significati suggestivi, capaci di tramandare e mantenere vivi usi e costumi antichissimi;
  • la terza sezione del museo racconta gli aspetti della socialità dei berberi, grazie all’esposizione di costumi, tessuti e decorazioni utilizzate nella vita comunitaria. Sempre in quest’area, è possibile ammirare le collezioni private di Pierre Bergé e Yves Saint Laurent.

Tutto il complesso artistico, ecologico e culturale dei Giardini di Majorelle è tutelato dall’omonima fondazione. Mentre la villa, comprensiva del museo, appartiene oggi alla Fondazione Yves Saint Laurent e Pierre Bergé.

Il Giardino Majorelle è aperto alle visite tutti i giorni dell’anno. All’interno della proprietà è possibile trovare ristoro in un grazioso cafè. Potrai inoltre accedere a una fornitissima libreria a tema e fare shopping in una boutique tradizionale.