La Grecia è una terra legata a doppio filo alla sua storia, ma anche alla mitologia che ne ammanta da sempre luoghi di indicibile bellezza: oltre alle splendide isole che ne costituiscono parte del territorio, sono i siti archeologici che rendono la Grecia una terra da visitare almeno una volta nella vita.

Si pensi ad esempio ai resti dell’antica città di Micene legata alla figura di Agamennone, a Delfi situata ai piedi del monte Parnaso, a Delos dove la leggenda vuole sino nati Artemide e Apollo oppure al Palazzo di Cnosso a Creta.
Quest’ultimo rimanda, seppur indirettamente, a uno dei luoghi più incantevoli della Grecia, ossia a Capo Sunio, promontorio roccioso affacciato sul Mar Egeo che deve la sua fama alla leggenda di Egeo e al Tempio di Poseidone.

Il promontorio di Capo Sunio, tra storia e leggenda

Capo Sunio è uno spettacolare promontorio roccioso della storica regione dell’Attica e si trova ad appena 69 km da Atene: si affaccia sul Mar Egeo e regala forse i tramonti più belli di tutta la Grecia, con le Isole del Golfo di Saronico sullo sfondo.

A questo luogo è legata la triste leggenda di Egeo, il re di Atene e di suo figlio Teseo, in procinto di partire alla volta di Cnosso per uccidere il Minotauro. Egeo fa promettere a Teseo che, se la sua missione si fosse rivelata vittoriosa, avrebbe spiegato le vele bianche. Teseo riuscì effettivamente a uccidere il Minotauro ma dimenticò di cambiare le vele, che rimasero nere. Il re, alla vista dell’imbarcazione di Teseo, intese che il suo amato figlio era morto e decise di togliersi la vita, gettandosi dal promontorio di Capo Sunio nel mare, che da allora prese il suo nome, Egeo.

Questo luogo, che i naviganti salutavano in procinto di partire verso le battaglie, custodisce, secondo Omero, le spoglie di Phrontes, il timoniere del leggendario re Menelao di ritorno dalla Guerra di Troia. In realtà compare anche nel manga “I Cavalieri dello Zodiaco”, come terribile prigione per tutti coloro che osarono sfidare Ades.

Il promontorio di Capo Sunio è famoso anche per ospitare, a 100 m. a picco sul mare, il Tempio di Poseidone, dedicato alla divinità del mare: questa grandiosa opera forma un curioso triangolo con il Tempio di Afaia a Aegina e al Partenone di Atene.

La primissima versione del tempio risaliva al 600 a.C. ma, con l’avanzata dei persiani di Serse, fu distrutto nel 480 a.C., così come molti altri monumenti dell’Attica. Fu ricostruito nel 444 a.C. circa, praticamente nello stesso anno del Partendone: a volerlo fu Pericle e il progetto pare sia stato affidato a Ictino, in seguito alla sconfitta di Serse nella Battaglia di Salamina.

Il Tempio di Poseidone a Capo Sunio

Il Tempio di Poseidone aveva una facciata a Esastilo, vantava 42 colonne, una trabeazione e un timpano: era a tutti gli effetti uno splendido tempio dorico realizzato in pietra calcarea. La versione più “recente” era molto simile a quella del 600 a.C. ma molto più grande e soprattutto era costruito in marmo, proveniente direttamente dalla Valle di Agrilese.

Il nuovo Tempio di Poseidone presentava poi un effetto scenografico straordinario donato dalla tecnica di costruzione delle colonne: di queste ultime, ne sono rimaste solo 18 (un’altra ancora si trova nel cortile del Palazzo Briati a Venezia, sormontata dal leone di San Marco). Su una delle colonne è apposta nel 1810 la firma del famoso Lord Byron, innamoratosi di Capo Sunio, citato peraltro nel suo poema Don Juan.
I mariani potevano scorgere da lontano questa sontuosa e luccicante costruzione, citata peraltro da Erodoto nel VI a.C. in riferimento a una processione di imbarcazioni sacre.

All’interno del Tempio di Poseidone sono stati ritrovati i resti della colossale statua di Poseidone stesso, che pare fosse alta ben 5 m.: ciò che resta della scultura, che si trovava nel tempio, è conservato all’interno del Museo Archeologico di Atene, assieme a fregi in marmo proveniente dallo stesso tempio.

A quanto pare, sembra che fuori dal tempio svettasse anche un’altra statua, il Kouros: sfiorava i 3 m. di altezza e fu realizzata in marmo di Naxos: raffigurava un uomo che camminava proprio verso il tempio.
Nell’area di Capo Sunio si trovano anche le vestigia di due templi dedicati ad Athena e quelle di una torretta eretta probabilmente tra il 413 e il 412 a.C.: questa fortificazione rientrava in un complesso difensivo nato ai tempi in cui Atene era seriamente minacciata dagli Spartani.

Per arrivare a Capo Sunio, è possibile prendere l’autobus dalla Piazza Aigypton di Atene, proprio vicino al Museo Archeologico; l’alternativa è l’automobile, con la quale si percorre la strada panoramica E091, grazie alla quale si incontrano i borghi di Vouliagmeni, Glyfada, Lagonisi.

Sulla strada si incontra anche la bella spiaggia di Varkiza e il Lago di Vouliagmeni: questo specchio lacustre è alimentato da calde sorgenti termali e, nei fondali, cela una serie di grotte tra cui una lunga ben 800 m. ancora oggi in parte inesplorata.

Nei dintorni del tempio di Poseidone e di Capo Sunio ci sono Airbnb e hotel, anche se è sempre possibile soggiornare ad Atene e raggiungere poi questa leggendaria località greca, preferibilmente al tramonto!