Tra qualche giorno dovrai partire. Hai organizzato tutto per bene e non vedi l’ora di chiudere dietro di te la porta di casa.

‘Sì, ma il gatto?’

Se in casa tua gira, tranquillo e indisturbato, un piccolo felino e si avvicina il momento della partenza, sicuramente già da un po’ ti tormenta l’anima questa semplice (ma tostissima) domanda.

‘Sì, ma il gatto?’

Pensare a biglietti, prenotazioni, valigie e quant’altro non ha destato in te la benché minima preoccupazione. Ma il destino del tuo piccolo amico, al contrario, ti sta creando non pochi problemi e ti pone di fronte al fatidico dilemma. Lo porto con me, o lo lascio?

I gatti, si sa, sono animali che non amano troppo spostarsi…ma pensare a una settimana senza le sue fusa, i suoi miagolii affettuosi e quello sguardo magnetico e misterioso che ami tanto ti getta nello sconforto.

Per questo motivo, ecco qualche piccolo suggerimento per portare con sé il proprio gatto in vacanza.

In aereo (o in treno) col tuo gatto

La data del tuo viaggio si sta avvicinando e di certo già sai con quale mezzo di trasporto ti sposterai. È chiaro che se hai deciso di portare il tuo gatto con te in treno o in aereo dovrai sottostare alle regole imposte dalle compagnie aeree e ferroviarie con le quali viaggerai. Regole che ti consiglio di consultare con molta attenzione direttamente sui siti ufficiali delle compagnie a cui ti rivolgerai per viaggiare.

Le indicazioni logistiche che riceverai (come, ad esempio, le misure del trasportino, il costo del biglietto e l’eventuale obbligo di viaggio in stiva) variano tra una compagnia e l’altra. Ma tutte fanno, comunque, riferimento alle direttive IATA (International Air Transport Association, l’ente internazionale che stabilisce le regole per il trasporto aereo).

In ogni caso, visto che il gatto non potrà uscire dal trasportino per alcune ore, sarà opportuno prepararlo a questa situazione con ampio anticipo. Già qualche settimana prima della partenza sarà bene portarlo in giro in auto e fare in modo che la gabbietta diventi per lui un luogo conosciuto, tranquillo e sicuro, nel quale trascorrere qualche ora senza sofferenza e senza stress. Se il gatto vivrà la permanenza nel trasportino come una prigionia, portarlo con te non gli sarà gradito neanche un po’. E tu soffrirai insieme a lui. Ma se riuscirai ad abituarlo in anticipo al dondolio del mezzo di trasporto (treno, auto o aereo che sia), a rumori esterni sconosciuti e all’improvvisa mancanza di libertà, sarai a cavallo.

 

Oltre che a portarlo con te per questi brevi spostamenti in auto che ti serviranno per testare le sue reazioni, ti consiglio di lasciare il trasportino in giro per casa, con il frontalino sempre aperto e un po’ di cibo in una ciotolina al suo interno. In questo modo quel piccolo spazio diventerà per lui familiare ed innocuo. Meglio se al suo interno sistemerai una copertina o, comunque, qualcosa che abbia il suo odore e che, al momento della partenza, gli farà sentire sempre l’aria di casa.

Altro consiglio, poi, è di dargli da mangiare e da bere diverse ore prima di metterti in viaggio e, se ha un giocattolo preferito, non dimenticare di metterlo nel trasportino. Lo aiuterà ad affrontare questo momento di stress emotivo in maniera più serena.

In auto col tuo gatto

Il viaggio in auto è il più consigliabile perché le pause sono gestite in autonomia, infatti, se il gatto appare troppo infastidito ci si può fermare e, magari, farlo uscire dal trasportino per qualche minuto. Un po’ di coccole e un po’ d’acqua rinfrescante sul musetto e, se fa caldo, sotto le zampette lo faranno sentire un po’ meglio.

Fai attenzione a fissare bene il trasportino al sedile con la cintura di sicurezza e ad avere sotto mano i suoi croccantini preferiti. Se la permanenza in auto è troppo lunga, dargliene un pochino alla volta lo solleverà da eventuali attacchi di fame.

Per quanto riguarda la lettiera, potete risolvere il problema utilizzando per il gatto un trasportino per cani. Ce ne sono alcuni belli grandi e sarà più facile inserire al loro interno anche un recipiente attrezzato per i suoi bisognini.

Un’ultima cosa. Se durante i piccoli spostamenti che hai fatto per testare i comportamenti del gatto hai notato che soffre di mal d’auto (la cosiddetta chinetosi, con nausea e vomito annessi), chiedi al veterinario se ritiene necessaria la somministrazione di estratto secco di zenzero. Probabilmente in questo modo eviterai che il tuo gatto possa sentirsi poco bene.

Insomma, le possibilità di portare il tuo gatto in viaggio con te ci sono tutte. L’importante è farlo con cura e attenzione. Se, però, vedi che spostarsi da casa gli procura davvero troppo disagio, lascialo tranquillo a casa, assicurandoti che qualcun altro possa gestirlo con affetto e amore durante la tua assenza.

Buon viaggio!